In occasione della Missione diocesana dei giovani (Diocesi di Zarate - Campana Argentina), i cui santi patroni sono Santa Teresa di Gesù Bambino e il Beato Cardinale Eduardo Pironio, la Scuola Sacra Famiglia di Zarate ha ricevuto la reliquia del Beato Eduardo Pironio, di origine argentina e beatificato nel dicembre dello scorso anno.
Condividiamo in un video il momento vissuto
“La nostra speranza nasce nella croce e si sostiene nella fede di Gesù” Beato Eduardo Francisco Cardinale Pironio
Io Giovanna Elisabetta è uno scritto basato su alcuni aspetti importanti della vita di Santa Giovanna Elisabetta Bichier des Ages, Fondatrice delle Suore Figlie della Croce. È un modo creativo per esplorare la sua vita e i suoi pensieri offrendo una visione più intima e personale.
Con cuore pellegrino e missionario siamo partite per Mercedes Corrientes, la coraggiosa terra di Taragüí.
E abbiamo goduto della fraternità nell'abbraccio dell'accoglienza, nella gioia dell'incontro, nella festa dell'Eucaristia.
Abbiamo condiviso il tesoro della nostra fede nella semplicità della preghiera e del canto; nella visita alle famiglie e ai malati, nei laboratori sul lutto e sulle donne coraggiose.
Ci siamo dati reciprocamente lo spazio per aprire i nostri cuori ed esprimere ciò che ancora fa male e ha bisogno di essere guarito.
Ci siamo messi al servizio gli uni degli altri, perché abbiamo sentito che il Buon Dio ci chiama a qualcosa di più grande.
Abbiamo celebrato la nostra fede!
Siamo usciti per camminare con Maria, la nostra madre Maria di Itatí. Presenza materna, benedizione, sollievo e sostegno.
Cuori ardenti, piedi in cammino (Motto di Domund - Giornata Missionaria Mondiale 2023).
Link al video: clicca qui
Nota: - Taraguí significa in Guaraní Corrientes.
- María de Itatí Beata Vergine Patrona di Corrientes
Famiglia Figlie della Croce
Sono Micaela Maritano, 26 anni, della diocesi di Quilmes, Buenos Aires (Argentina). Sono membro della Pastorale Giovanile e faccio parte del Consiglio per il Cammino Sinodale. Sono anche insegnante di religione e presto insegnante di storia.
Voglio condividere un sogno che è iniziato nel 2013 con l’annuncio “ABEMUS PAPAM”. Francesco è arrivato per cambiare tutto, per mostrarci con le sue azioni e le sue parole che nulla era perduto, che una Chiesa vicina, giovane e diversa era possibile...
Il suo pontificato, la sua gioia e la sua forza sono ammirevoli. "Giovani, volate alto e sognate in grande" è una sua frase a cui ho pensato in tutti questi anni, quando il sogno di partecipare alla GMG (Giornata Mondiale della Gioventù) era molto lontano.
L'8 maggio 2023, Francesco ha ricevuto una mia lettera in cui lo ringraziavo per tutto ciò che ho condiviso con voi. Venti giorni dopo, ho ricevuto la sua risposta: “Cara Micaela, quando mancano i giovani mancano la creatività, l'ottimismo e l'entusiasmo, e per questo ti incoraggio a continuare a mettere i tuoi doni e la tua presenza nella costruzione di una società e di una Chiesa di speranza”.
Ho viaggiato fino alla GMG con la convinzione di continuare a costruire la Chiesa che tanti giovani sognano: vicina, fraterna, aperta, che ama e accompagna, che ascolta e parla quando è necessario.
Ho viaggiato con la speranza di incontrare migliaia di giovani che condividono la stessa fede, in un'altra lingua, con altre culture, ma con la stessa fede in colui che ha dato la vita per tutti, che ci ama e ci dona ogni giorno un nuovo abbraccio di misericordia, malgrado tutto, malgrado ciò che siamo, malgrado le nostre migliaia di difetti.
In questo pellegrinaggio, iniziato a Roma, abbiamo incontrato diverse anime generose che si sono messe al nostro servizio, senza le quali nulla sarebbe stato possibile. Lì, le porte della loro casa ci sono state aperte dalle Suore di Marie Ward che, molto generosamente, hanno preparato un alloggio per noi.
Poi in Francia e a Madrid, i Paesi che hanno preceduto Lisbona, Dio ha messo sul nostro cammino le Figlie della Croce, ed abbiamo incontrato Claudia, Marthe e Karina, oltre ad altre sorelle che esprimono il carisma. Siamo estremamente grati, sicuri e fiduciosi che il Dio che seguiamo e amiamo benedirà abbondantemente la loro vita per questo grande gesto che hanno compiuto.
Questi pellegrinaggi (almeno per quelli di noi che vengono da così lontano) non sarebbero possibili senza questo aiuto, e loro hanno dato piena fiducia a noi. Poi, a Madrid, abbiamo salutato Karina e siamo volati a Lisbona, dove il grande sogno è iniziato con giornate incredibili e molto calde.
L’Eucaristia di fine giornata e le parole di Francesco, piene di vita e di speranza, ci hanno incoraggiato ogni pomeriggio, ricaricando le nostre energie e aiutandoci a mettere da parte le lamentele. Era il momento di presentare tutto ciò che avevamo vissuto al Signore, colui per il quale eravamo lì. Sapendo che non eravamo due o tre, ma più di un milione e mezzo di giovani che dicevano sì, non solo al successore di Pietro, ma anche alla Chiesa, la Chiesa che amiamo, sosteniamo e ammiriamo. Vogliamo che questa Chiesa faccia spazio a TUTTI, che sia un luogo di accoglienza, di incontro e di fraternità. Carlo Acutis interceda per tutti i giovani, affinché quelli di noi che sono stati giovani possano essere segno di vita e di gioia per tutti coloro che ci hanno atteso qui. Questa è la mia richiesta e il mio ringraziamento per tanto bene ricevuto, anche senza meritarlo.
MICAELA
La GMG ci chiama tutti a raccolta!
In adesione alla GMG, un gruppo di alunni della Scuola “Sacra Famiglia” di Zarate si unisce alla tendenza "Vamos por todo el mundo" (" Andiamo per tutto il mondo"), canto composto da influencer cattolici per l'incontro di Lisbona e che è già diventata virale! (vedere il link)
Andiamo, andiamo in tutto il mondo ad annunciare la Buona Novella, ascoltando la sua voce!
Siamo una Chiesa in uscita, tessitori di vita, segni di comunione.
“Allarga lo spazio della tua tenda,
stendi i teli della tua dimora senza risparmio,
allunga le cordicelle, rinforza i tuoi paletti!” Is 54,2
UN NUOVO ORIZZONTE TI ATTENDE, INCLUDI TUTTI NELLA TUA TENDA,
ALLARGA IL TUO SGUARDO, IN MOLTI SONO NELLE PERIFERIE.
IN TE C’È UN GERME DI VITA, FORZA DI DIO NASCOSTA.
IN FRATERNITÀ CAMMINIAMO INVISIBILI, POVERI, EMARGINATI.
Ritornello:
Allarga lo spazio della tua tenda, guarda l’avvenire con speranza
Dio, il Dio dell’Alleanza ti invita ad allungare le tue corde. Lalala
CI SONO MOLTE URGENZE, NON ESSERE AVARO NELLA TUA DEDIZIONE
CONDIVIDI IL TUO TESORO SI MOLTIPLICHER À PER TUTTI
SENZA PAURA, APRI LE PORTE! CON CREATIVIT À MISSIONARIA
PER QUANTO TU SIA FRAGILE E STANCO … NON DIMENTICARE CHE CRISTO È AL TUO FIANCO
Ritornello:
Allarga lo spazio della tua tenda, guarda l’avvenire con speranza
Dio, il Dio dell’Alleanza ti invita ad allungare le tue corde. Lalala
DALLA CROCE NASCE LA VITA, DELLA CROCE SIAMO FAMIGLIA
BATTEZZATA E INVIATA IN UN MONDO FERITO E LACERATO
LA NOSTRA CASA COMUNE è IN PERICOLO PER LA NOSTRA VIOLENZA E DOMINIO.
RESPONSABILI DEL FUTURO, SIAMO BENEDIZIONE PER IL MONDO.
Ritornello:
Allarga lo spazio della tua tenda, guarda l’avvenire con speranza
Dio, il Dio dell’Alleanza ti invita ad allungare le tue corde. Lalala
La Casa per anziani di Pilar, Argentina, riceve la reliquia di Suor Maria Laura per tre giorni a lei dedicati.
Primo giorno: a Suor Albina è stato chiesto di dare una spiegazione sulla reliquia e sul perché della sua visita alla Casa.
Secondo giorno: sabato la reliquia è stata venerata alla fine della messa. Alla fine il sacerdote cappellano ha dato la benedizione con la reliquia di Maria Laura.
Nella foto si può vedere Suor Delia Paez, 95 anni, accanto alla reliquia, così come Suor Albina, 83 anni, con il cappellano accanto alla reliquia.
In tutte le altre foto si può vedere il lavoro delle Suore di Santa Marta che hanno organizzato questi giorni con grande gioia, specialmente la Messa.
Terzo giorno: domenica pomeriggio, con i residenti riuniti nella sala da pranzo, abbiamo guardato un riassunto della vita di Maria Laura alla televisione e poi abbiamo recitato il rosario, guidati da Sr. Albina che, invece di dire i misteri del rosario, ha raccontato la vita di Maria Laura in ogni mistero con intenzioni specifiche.
Ringraziamo le Suore di Santa Marta per tanta dedizione, tanta delicatezza, tanta condivisione con gli altri.
Suore Delia e Albina dal 22 al 24 aprile 2022
Mi chiamo Marisa e l'anno scorso il Movimento “Giornate della Vita Crsitiana, mi ha invitato a partecipare all'organizzazione di un ritiro per la segreteria di questo movimento, che sono coloro che pensano ai ritiri per i giovani di 18 - 30 anni.
Per fare questo, era necessario scegliere un motto, che fosse trasversale in tutto il ritiro, per ravvivare il colore di quella chiamata personale che un giorno Cristo fece a noi e a loro quando ci chiamò per nome.
Poi sono state suggerite varie frasi di diversi santi, tutte belle e attuali, e quando ho dovuto dire la mia frase, risuonava in me quella di Maria Laura: “Voglio fare della mia vita, qualcosa di bello per gli altri”, la dissi e raccontai brevemente di chi era, e che una Suora della congregazione che conoscevo aveva viaggiato per la beatificazione e si trovava in quel momento in Spagna. Lei aveva condiviso con me un video molto commovente della sua vita, soprattutto perché raccontato in prima persona.
Lo condivisi con loro e ognuno lo vide a suo tempo, e tutti furono commossi dalla storia della sua vita, e anche stimolati dal suo esempio, dedizione e misericordia a imitazione di Cristo.
Una donna che era un punto di riferimento per i giovani, attiva, gioiosa, e che riassumeva in una frase ciò che significa essere cristiani, essere impegnati ogni giorno, perché chi incontra Cristo e comprende la sua missione nella vita, che non è opera del caso ma dell'amore di Dio che ci ha chiamati alla vita, non può che fare della sua vita qualcosa di bello per gli altri.
E senza difficoltà, fu il motto scelto. Raccontai tutto questo a Suor Isabel, e lei, con la gioia e l'entusiasmo che la caratterizzano, si unì a questa proposta mettendo a disposizione la reliquia di Maria Laura. Per me e Silvia, che eravamo le responsabili della spiritualità nel gruppo, è stata una grande gioia avere una tale benedizione, abbiamo deciso di mantenere questa gioia in segreto fino a quel giorno, per sorprenderli e fu per noi come un grande abbraccio del Cielo. All’inizio, per noi che organizzammo l’incontro e dopo per tutti i membri de segretariato, capitò la stessa cosa nel conoscere la sua storia e riconoscersi in questo motto.
Tornando alla reliquia, quando finalmente l'ho avuta tra le mani, ho pensato che sarebbe stato necessario qualcosa che la contenesse per l'esposizione. Così ho chiesto a un' amica di tagliarmi un cuore con un buco al centro per inserire la reliquia. Lo fece e poi con sagome e altri elementi incisi le lettere della frase, il volto e la croce, che anche grazie a Suor Isabel che ha condiviso con me la storia di quella croce, e la sua importanza per la Congregazione, pensai allora che doveva essere sul supporto della reliquia. Il tempo per realizzarla fu breve, quindi non potevo essere sufficientemente attenta ad ogni dettaglio di completamento e nella base. Ma la provvidenza ha permesso di avere tutto il necessario per l'esposizione della reliquia.
Come sempre, i piani del Signore sono migliori dei nostri. Devo ammettere che stavo per dire no all'invito, ma sono successe diverse cose che mi hanno letteralmente fatto capire che dovevo dire sì una volta, a questo invito a lavorare per Lui. E meno male che ho detto di sì, perché da quel momento in poi è stata tutta una benedizione dopo l'altra, un'ottima squadra che era un piacere riunirsi per zoom per organizzare e concretizzare, per unire le idee... Tutto, tutto di cui essere grati.
Sentiamo e viviamo cosa significa fare della nostra vita qualcosa di bello per gli altri, ma lo sentiamo e lo viviamo anche come un impegno da vivere ogni giorno.
Beata Maria Laura, prega per noi.
Marisa
Intorno alla solennità di Tutti i Santi, la reliquia di primo grado di Suor María Laura ha iniziato il suo viaggio nella Parrocchia di Nostra Signora del Carmen nella città di Zarate, Provincia di Buenos Aires. Il reliquiario era su un tavolo vicino all'altare, preparato per l'occasione. Nella celebrazione eucaristica centrale, dove partecipano più persone, ci è stato chiesto di dare una testimonianza sulla vita di Maria Laura, in cui abbiamo esposto aspetti importanti o eccezionali della sua vita. In questa occasione, la testimonianza è stata data da Suor Gabriela.
Diverse persone si sono interessate alla sua vita e a come è arrivata alla Beatificazione.
Allo stesso tempo, hanno espresso il desiderio di invocarla in situazioni di bisogno. Alla fine dell'Eucaristia, sono state distribuite immagini con la preghiera e alcuni hanno chiesto di portarle a parenti malati o a persone che hanno bisogno di una grazia speciale.
La reliquia è stata in questa parrocchia il 30 novembre, quando si è tenuta una messa di ringraziamento per il completamento della professione di insegnante degli studenti della nostra scuola.
Il percorso è continuato nella Parrocchia di Nostra Signora di Luján nella città di Zarate, Provincia di Buenos Aires. Con lo stesso schema di venerazione. Questa volta la testimonianza è stata data da Suor Isabel.
Durante un fine settimana del mese di dicembre, la reliquia ha visitato le città di Berisso e La Plata. Nella nostra Scuola, in occasione della giornata degli ex-alunni, il 3 dicembre 2021.
In una messa commovente, piena di ritrovi e di emozione, si è anche venerata la reliquia di Maria Laura e si è data una testimonianza della sua vita. La testimonianza è stata data da suor Gabriela.
La Cappella era ben preparata con un grande striscione con l'immagine di Maria Laura e i santini distribuiti alla fine della Cerimonia.
La visita è continuata nella Parrocchia di Nostra Signora di Loreto nella città di Berisso, Provincia di Buenos Aires. Molti anni fa, avevamo una Comunità lì in un quartiere molto povero e continuiamo ad avere una relazione con il Parroco e una Suora svolgerà anche il suo lavoro pastorale.
Dopo aver preparato il reliquiario sull'altare, è stata data una testimonianza della vita di Maria Laura da parte di Suor Ana Esther e alla fine della Messa la gente è stata invitata ad andare a venerare la reliquia. Una venerazione semplice, sentita, in un clima di preghiera.
Nella Cattedrale della Città di La Plata, la visita si è svolta domenica 12 dicembre con la particolarità che è stata organizzata in modo diverso dagli altri luoghi. A mezzogiorno, nella messa con il maggior numero di persone, laici e suore sono entrati in processione. Una laica – Gladis Lofeudo- fu incaricata di portare la reliquia nel luogo appositamente preparato, aiutata da Suor Amaia. Inoltre, il coro ha cantato i tre canti composti in occasione della Beatificazione di Maria Laura: L’identità di Dio (salmo responsoriale), la Ferita che ti colpì (venerazione) e Seguire Gesù come te (Comunione). La testimonianza è stata data da Suor Isabel, prima della Benedizione finale. Poi, dopo la fine della messa, coloro che lo desideravano sono stati invitati a venerare la reliquia in processione. Abbiamo distribuito le immaginette con la sua foto.
Abbiamo incontrato persone che hanno mostrato grande interesse per la vita di Maria Laura e le circostanze del suo martirio, sono venuti a parlare con noi e a farci domande o a raccontarci qualcosa della loro vita.
Il giro è continuato in Uruguay, nella città di Libertad, dipartimento di San José, dove le Figlie della Croce hanno avuto una comunità e una scuola per più di 50 anni.
In una bella celebrazione eucaristica, l'emozione si è sentita e molti si sono detti toccati dal dono della vita di Maria Laura e dal suo significato per il mondo e per la Chiesa. I sacerdoti in modo speciale.
Durante l'omelia hanno parlato della missione delle Suore e in particolare degli anni vissuti in Uruguay. Suor Ana Esther ha dato una testimonianza sulla vita di Maria Laura e ha spiegato qualcosa della reliquia.
Per due giovedì si è svolta l'adorazione eucaristica, pregando per la Congregazione, per le vocazioni in generale e per le vocazioni nelle Figlie della Croce.
In Argentina, come in numerosi paesi dell'America Latina, la realtà dei giovani e il consumo problematico di droghe, alcool, pillole ecc… finisce per essere un problema sempre più difficile da affrontare a livello sociale e familiare e anche nelle comunità ecclesiali. La triste realtà è che lo sforzo delle autorità non è sufficiente, perché la riabilitazione degli adolescenti e dei giovani che fanno uso di droghe è molto costosa in termini di risorse umane ed economiche, e i risultati non sono sempre quelli "attesi".
Così, in mezzo a questa dolorosa realtà, nascono iniziative creative e solidali che permettono di responsabilizzare i giovani impoveriti e vittime di queste realtà di ingiustizia sociale e di peccato strutturale.
Condivideremo alcune testimonianze di persone che abbiamo conosciuto e che sono state interessate in questi ultimi mesi. Così, non possiamo tacere riguardo ad essi, perché sono una testimonianza di vita e di speranza.
Le loro lotte per superare e reintegrarsi nella società sono un chiaro esempio che la morte e il male non trionfano nella storia, i vincitori sono la vita e l'amore.
Alcune testimonianze di speranza:
* Semi di vita e di speranza - pdf
* Job e i suoi amici - pdf
Erano le 16, e la piazza centrale della città di Zarate era piena di pellegrini provenienti da diverse parti della diocesi. E così, tra applausi e grida di gioia che acclamavano dicendo “Viva Gesù e viva la Vergine di Lujàn !”, cominciò un nuovo PELLEGRINAGGIO della DIOCESI ZARATE-CAMPANA, al SANTUARIO MARIANO NOSTRA SIGNORA DI LUJÁN, patrona dell’Argentina. Questa iniziativa, iniziata con padre Raphaël Tello, si svolge anche a livello nazionale nel mese di ottobre.
La festa è iniziata con musica e grande gioia perché a Luján, ci attendeva Maria.
Centinaia di pellegrini accompagnavano l'immagine di Nostra Signora nel viaggio di circa 60 km da Zarate al Santuario.
La maggioranza percorre l'intero tragitto, altri si uniscono a loro in diversi punti, e alcuni lo fanno con mezzi privati, facendo carovana con i marciatori e diventando un sostegno per coloro che non possono continuare. Erano presenti anche gli scout, i gruppi di servizio e di missione delle parrocchie, i vigili del fuoco e la polizia. E siccome non possono mancare, molti altri membri delle comunità parrocchiali si avvicinano alle varie soste per applaudire, incoraggiare e unirsi alla grande festa perché, come dice la canzone, “Maria passa da qui”.
Di notte, camminare diventa più difficile, perché le energie sono ridotte, ma il coraggio e la fede non mancano, ecco perché in ogni stazione, ai pellegrini vengono offerti mate bollito caldo (un infuso) e dolci fritti per mangiare qualcosa di nutriente e continuare il viaggio.
Verso le 3 del mattino, si vedono già i primi pellegrini arrivare a Luján con emozione e gioia. L'immagine della Basilica, così lontana, diventa sempre più vicina... un grande conforto per un ultimo sforzo da sostenere.
Noi che siamo andati in pellegrinaggio a Luján abbiamo un'immagine che conserviamo nei nostri cuori: il volto commosso dei pellegrini e la devozione che mostrano davanti a Maria inginocchiandosi ed esprimendo le loro intenzioni.
Quanti segreti affideranno a Maria perché li presenti al buon Dio! Quanti gesti di fede semplice si vedono in mezzo al dolore, alla speranza e alla vita!
Infine, vogliamo ringraziare Dio per aver permesso a noi, sorelle e laici insieme, di partecipare di nuovo a questa bella espressione popolare di fede. Per ricordarci, soprattutto in questo tempo verso il Capitolo, che la nostra fede si nutre dell'Eucaristia ma anche della vita e della fede della nostra gente semplice, i "crocifissi di oggi". Per questo chiediamo, per intercessione di Maria di Luján, di aiutarci a scoprire come e quale sia il modo migliore di essere presenti per camminare con loro, costruendo insieme il Regno di giustizia, amore e liberazione.
Per stampare il testo - pdf
I mesi di confinamento a causa della pandemia non sono stati una perdita di tempo per tutti, ma al contrario, lo Spirito Santo che anima il cuore della Chiesa e del mondo ha lavorato intensamente. Questo Spirito che opera con discrezione, suscita vita e compassione e, in mezzo alle difficoltà, la creatività.
È così che un GRUPPO DI MAMME E DI PAPÀ della scuola della “Santa Famiglia” e l’Istituto “Figlie della Croce” di La Plata, hanno cominciato un lavoro magnifico con il Direttore, Javier Valmaceda. Come abbiamo comunicato qualche mese fa, questa iniziativa ha portato alla creazione di una merenda, aprendo la strada a iniziative di solidarietà e impegno da parte di diverse famiglie attive della nostra comunità.
In questa nuova tappa di apertura e normalità, ci troviamo di fronte a bisogni e sfide crescenti: maggiore povertà e una più grande ingiustizia sociale. Ma questa realtà sembra incoraggiare ancora di più l'impegno e le iniziative, per fare qualcosa di bello per gli altri.
In questa nuova tappa hanno partecipato un GRUPPO DI DONEE DELLA SPAGNA e un GRUPPO DI GIOVANI D’ARGENTINA.
Sembra che il modo di operare di Dio sia quello di risvegliare e incoraggiare gli uni e gli altri, indipendentemente dalla distanza e dall'età. Questa presenza di Dio, che agisce nel mondo, suscita buone iniziative che, collegate tra loro, formano una grande catena d'amore e di solidarietà. Tali sono le testimonianze dei protagonisti di questa bella missione.
In Spagna: delle donne solidali
Nel piccolo villaggio di Fuenmayor (nella Rioja), un gruppo di donne e di suore della comunità delle Figlie della Croce si ritrovano per condividere ed accogliere la presenza di Dio nel quotidiano. Questa gioia della fede si trasforma in spirito di servizio.
Il laboratorio di cucito missionario "San Francesco Saverio" è stato fondato più di 25 anni fa. Le donne che passano portano i loro bei lavori di maglieria, disegno e confezione di abiti e cappelli per le ragazze e i bambini poveri. Alcuni di questi lavori sono stati di recente inviati in Argentina. È lo Spirito di Dio che agisce misteriosamente nella storia suscitando la solidarietà e l’amore, risvegliando la creatività e aprendo al dono di sé.
Quattro giovani si preparano per andare, una domenica alle ore 15, in un quartiere povero di La Plata. Scelgono di fare qualcosa di diverso e aiutare. I protagonisti sono: Valentín, Lucía, Priscila e Vicky e ora, condividono la loro testimonianza:
Valentín ci racconta:
“Sono arrivato nel quartiere, convocata da una suora, con i miei genitori, per fare una consegna di alcuni vestiti confezionati da alcune Nonne in Spagna. L’esperienza è stata positiva, era bello vedere i volti di gioia di questi bambini, che per così poco sorridevano ed erano molto riconoscenti. Le bambine si sentivano come principesse con questi picccoli vestiti che non hanno tolto per tutto il pomeriggio. Sono molto impressionato dal rispetto che tutti hanno avuto, anche se conoscono la situazione in cui ciascuno vive."
I quattro giovani arrivarono nel quartiere con il desiderio di condividere il loro tempo e la gioia con i più poveri, e certamente avveniva come per i nostri fondatori che hanno incontrato i poveri e i sofferenti nella loro realtà e si sono lasciati sorprendere.
Per Vicky, questo incontro è ancora impresso nel suo cuore:
«Sono passate settimane e ancora non so come definire ciò che ho vissuto nel quartiere... Se aveste visto anche solo l’eccitazione delle bambine e delle mamme, sareste come me. È stato così gratificante vedere come un gesto da parte nostra possa rendere migliore la giornata, la settimana, il mese di una persona.
Arrivammo e tutte corsero verso la casa in cui ci saremmo ritrovati; quando videro i vestiti, molte di loro aprirono la bocca ed espressero la loro emozione, si sentivano come regine. Volevano correre a mostrare i loro nuovi vestiti! Vogliamo anche nominare i bambini... che avevano molti libri da scegliere e che sono scomparsi in pochissimo tempo.
Per Lucia "questa esperienza è un bel modo di trasmettere dei valori e di aiutare gli altri. per insegnare loro la cosa più importante, che è lo spirito di comprensione.
Quando guardiamo le loro testimoninanze, ciascuno di loro ha conservato un ricordo e un insegnamento piacevoli perché l'incontro con i piccoli e i poveri ci insegna e ci tocca.
Questa presenza di Dio nella vita dei piccoli continua a parlarci come l’ha fatto con padre Andrea Uberto e santa Giovanna Elisabetta. Il Dio della vita continua a parlarci attraverso loro e ci invita a cambiare il nostro cuore. È così che l’ha sperimentato Valentín che l’ha condiviso dicendo:
“Mi piace aiutare in tutto ciò che posso, sempre accompagnato dalla mia famiglia e credo che questi sono valori che tutti devono imparare. Per me, il più bel dono e il miglior ritorno è il sorriso di un bambino. Non è la prima volta che lavoro con il quartiere e ricordo sempre dei volti felici."
Questa catena d’amore e di solidarietà comincia nel piccolo Fienile dei Marsillys e continua ad attualizzarsi nella misura in cui ci lasciamo guidare dallo Spirito. Lo domandiamo al Dio della vita che, in questo tempo di preparazione al capitolo, ci aiuti ad ascoltare in modo nuovo.
Una catena d’Amore e di Solidarietà - Pdf
La realtà del Covid 19 è stato un evento mondiale attraverso cui, ciascuno di noi, in un modo o in un altro, è stato interpellato. Abbiamo cercato il Signore in questa realtà per non perdere la speranza o per essere preparati prima dell’apocalisse che sembrava stesse arrivando davanti a noi. E in mezzo a questa realtà, il Signore risponde, interviene nella storia, e ci accorda la sua pace.
Il Signore viene, e lui è il “Dio della Vita” e non il “Dio della morte”, non resta sordo né alle richieste di aiuto (Es 3, 7), né di fronte alla nostra disperazione in mezzo alla tempesta (Gb 38, 1). Ha pietà e viene verso la nostra fragilità (Gv 1, 9) per donarci vita (Gv 11, 25).
E Dio che è vita ci convoca e ci invia per dare vita ed essere luce là dove siamo. Questo invito è stato vissuto in modo molto forte all’interno delle comunità cristiane specialmente in tempo di pandemia, e anche da numerosi uomini e donne di buona volontà, e li ha condotti a cominciare o ad accompagnare diverse iniziative solidali, pour essere vicini ai piccoli e ai poveri di oggi che sono sempre più numerosi.
In Argentina, è nato un piccolo gruppo che si è rafforzato davanti a questa realtà di sofferenza dei poveri. Il dono ricevuto da Giovanna Elisabetta e Andrea Uberto sembra manifestarsi in modi nuovi e con la creatività dello Spirito.
Leggere il seguito - pdf
Dato che siamo nel mese missionario - anche se sta già finendo - ci siamo collegate con Suor Claudia, che si trova a Ouagadougou, (Burkina Faso, Africa), attraverso Instagram in diretta.
Approfittando della tecnologia, abbiamo ridotto le distanze fisiche, anche se con qualche problema perché, nonostante avessimo iniziato ascoltando le due Suore, in seguito si è potuta ascoltare solo suor Claudia. Ad ogni modo, era lei che volevamo ascoltare e, domande e/o commenti, fatti dalle persone che la stavano ascoltando in diretta.
In effetti stiamo iniziando ad utilizzare questi mezzi e, dopo un po' di tempo passato con questo problema, la riunione è stata interrotta, per riprenderla in seguito sperando in una soluzione, come è avvenuto alla fine.
Alla fine, tra i due video, siamo stati con lei per poco più di un'ora e mezza, in un'atmosfera molto familiare, con un gran numero di messaggi che giungevano al centro del dialogo.
Ci ha parlato della sua chiamata alla vita religiosa, di come ha contattato le Figlie della Croce, della situazione di Ouagadougou, delle religioni presenti lì... e di molte altre cose che non voglio elencare, perché sicuramente dimenticherò qualcosa.
Dopo questo incontro pieno di testimonianze, le abbiamo comunicato che forse, più tardi, avremmo potuto avere un'altra opportunità, per entrare in contatto con lei.
Grazie mille, Suor Claudia, per la tua risposta all'appello e per averci avvicinato alla realtà di Ouagadougou.
1ª Intervista: clicca qui
2º Intervista: clicca qui
Oggi, giorno di Santa Teresa di Gesù, mi fa ricordare questa sua frase così popolare: «Il Signore cammina tra le pentole».
Automaticamente mi viene la «pentola», -se si può chiamare così- che abbiamo in casa.
Sono passati sette mesi da quando in Argentina, il paese si è paralizzato a causa del covid 19. Ora non è più così chiuso come prima, ma comunque, per spostarsi in un altro comune è necessario un permesso.
In mezzo a questa situazione, dove c'erano persone che vivevano già in un'economia molto vulnerabile, con un lavoro "non ufficiale", raccogliendo cartone... quello che questa situazione ha fatto è stato danneggiarla molto di più.
In ogni caso, non possiamo dimenticare i segni dell'Amore di Dio che si manifestano, in modo particolare, in situazioni di difficoltà, dolore e sofferenza.
Nel quartiere di Reysol di Zárate, conosciamo persone che hanno iniziato a fare la pentola popolare, per condividere il cibo con le persone che ne hanno più bisogno. Quando viene preparato il cibo, le persone vanno con un recipiente e viene dato loro una certa quantità, tenendo conto del numero di persone che fanno parte di quella famiglia. In seguito, suor Isabel, con altre persone della Cappella della Medaglia, si è impegnata a preparare il cibo ogni due settimane. Hanno incontrato alcune persone che volevano aiutare anche loro in questo progetto e, attualmente, si prepara il cibo ogni sabato.
Inoltre, è stata creata una specie di gruppo, dove sono i diversi luoghi del quartiere in cui si dà cibo o merende, cercando di aiutare le persone più svantaggiate. In questo modo, la pentola popolare viene fatta tre giorni alla settimana e una merenda.
Ci sono persone che contribuiscono finanziariamente e con alimenti. In alcuni posti dove si comprano verdure, pane, ecc., danno una parte del cibo gratuitamente, perché conoscono la nostra finalità. Abbiamo una pentola molto grande, anche questa donata.
Il sabato è il giorno in cui Isabel, con le persone della Cappella della Medaglia e altre, preparano il pasto. Poi lo portano nel quartiere e danno da mangiare a poco più di cento persone.
Ciò che a volte è difficile è la costanza, perché quello che all'inizio doveva essere di quindici giorni ed è stato prolungato a un mese... oggi sono già sette mesi. Alcune persone, per varie circostanze, non hanno potuto aiutare in momenti precisi o hanno smesso di aiutare, ma sono state coinvolte nuove persone.
Tornando alla frase di Santa Teresa di Gesù, confermo che anche tra le pentole sta il Signore. Come è scritto in Mt 25, 35: «…Perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare».
Il nostro desiderio è che arrivi il più presto possibile il momento in cui ci sarà un vaccino per il covit 19 e che si possa tornare a una "vita normale", se queste persone l'hanno mai conosciuta.
In Argentina le parrocchie sono ancora chiuse a causa del Covid19, ma nulla ci ha impedito di festeggiare in modo particolare il ricordo della nostra Fondatrice.
Considerando che la data del 26 sarebbe stata più complicata, per l'impegno nella scuola - anche se le lezioni non si svolgono in presenza -, e visto che le persone continuano a lavorare, abbiamo deciso di celebrare la festa alla domenica. Ma come?
Noi, Famiglia Figlie della Croce - Suore e Laici - ci siamo attivate per mettere in luce pubblicamente un aspetto, una parola o un fatto della vita di Santa Giovanna Elisabetta che ha per noi maggior significato. Allo stesso modo, gli insegnanti e gli alunni delle scuole Sagrada Familia di La Plata e di Zárate hanno realizzato diversi video in cui hanno condiviso qualcosa di Santa Giovanna Elisabetta. La loro creatività e le loro esperienze sono state immortalate in video bellissimi e motivanti che hanno preparato per una trasmissione in diretta.
.Inoltre, stiamo approfittando della tecnologia che abbatte le distanze essendo, oggi, un mezzo di comunicazione e di evangelizzazione. L'idea di suor Gabriela era quella di condividere diversi aspetti della vita della nostra Fondatrice, facendo sì che anche lei si inserisse nella nostra vita attuale. Questa «condivisione» è stata realizzata su Instagram e Facebook.
Suor Gabriela ha animato l’incontro che è durato solamente un’ora, perché il programma si è chiuso automaticamente. È vero che, a quel punto, potevamo iniziare subito un altro video in diretta - e che alla fine abbiamo fatto - anche se non era questa la prima intenzione. Il est vrai que, à ce moment-là, nous pouvions commencer une autre vidéo en direct - et que, au final, nous l’avons fait - même si ce n'était pas la première intention.
Durante la prima ora, Célia Montani ci ha parlato dei " cammini della vita ", delle grandi ricerche e delle sofferenze della Fondatrice e delle nostre nell’oggi.
La coppia, Francisco García e Ana María Palo, hanno attualizzato le frasi "Prendo sul serio il mio battesimo" e "Abbracciati dalla Buona Suora" (i bambini orfani, la cancerosa, le suore, i poveri, i malati..., i crocifissi di oggi).
La nostra Suor Karina ha parlato della storia ai tempi della Fondatrice e di ciò che farebbe oggi, nella situazione in cui viviamo in questo momento.
Fernanda Ferreyra ha animato questo tempo con una canzone tra i diversi relatori e ... l'ora è passata, ma mancava una sorpresa!!!
In seguito è iniziato un altro video. Lì suor Susana ci ha parlato dalla Grande Cappella di La Puye e abbiamo potuto vedere la cassa dove è posta Santa Giovanna Elisabetta. È stata una sorpresa per noi!
Non possiamo concludere questo articolo senza ricordare come la gente ci ha ringraziato per questo incontro. Infatti, questo ci incoraggia a continuare ad approfittare di questi mezzi di comunicazione, per continuare a condividere la nostra fede, la nostra testimonianza, il nostro carisma, il nostro modo di insegnare e di guarire, facendo ogni genere di opere buone là dove ci troviamo.
Se volete vedere questo incontro, potete farlo seguendo questi link:
Le suore in Argentina stavano praticamente iniziando i corsi scolastici e parrocchiali quando si proclamò l’inizio della quarantena, dopo aver visto quello che era successo in Italia e in Spagna. È stato un momento che nessuno si aspettava.
Noi della Comunità di Luján stiamo vivendo questo tempo come un momento di grazia, avendo più tempo per la preghiera, la riflessione, l'incontro tra di noi e il riposo.
Ma d'altra parte, sentire le notizie della situazione vissuta da altri, causa sofferenza e incertezza. È anche una preoccupazione non sapere come stanno i poveri che conosciamo, se hanno cibo da mangiare, se le loro esigenze di base sono coperte, in quanto non tutti hanno i mezzi di comunicazione per collegarsi con loro. Proviamo un forte senso di impotenza. Anche se condividiamo con alcuni casi in situazione di bisogno.
A livello parrocchiale, il parroco ha suggerito la possibilità di produrre del materiale per i bambini della catechesi, che può essere condiviso attraverso i media online, ma vediamo la difficoltà che non tutti hanno accesso a questi media.
Le Sorelle Gabriela e Karina, ognuna dalla propria comunità, hanno dovuto preparare il contenuto delle materie che insegnano, in modo da poterlo condividere con i rispettivi studenti via Internet. Questa è una nuova sfida. Allo stesso tempo ci rendiamo conto di come questi mezzi di comunicazione abbattono le “frontiere fisiche " e ci aiutano a superare alcune difficoltà in questo momento.
Le ragazze che si trovano nel nostro CAMPUS (Residenza per studentesse universitarie) a La Plata, hanno chiesto alle Suore di esporre il Santissimo, e lo fanno ogni giorno nel pomeriggio.
Poiché non potremo celebrare il Triduo Pasquale nelle nostre parrocchie, essendo in quarantena, Karina sta incoraggiando i giovani che conosciamo, ad unirsi in un gruppo WhatsApp, per vivere questi giorni in modo diverso. Il desiderio non è che sia un gruppo numeroso, in modo da poterli accompagnare meglio.
Suor Albina, dalla casa di riposo per anziani in cui si trova, ci ha inviato un messaggio condividendo alcune fotografie e un messaggio. E come tutte le persone, trasmettendoci il desiderio che questa situazione finisca al più presto.
Il bello è che, detto tra noi, in alcuni momenti viviamo incontri "insieme", nonostante le grandi distanze.
Nella nostra preghiera abbiamo presenti tutte le persone che soffrono per questa causa e, in modo speciale, le persone di La Puye.
«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra,
perché hai nascosto queste cose ai sapienti
e le hai rivelate ai piccoli». Lc 10, 21
Dal 15 al 16 febbraio 2020, si è tenuto a Luján, Buenos Aires, il primo dei quattro ritiri annuali per donne offerto dalla fondazione “Saracho”. Partecipare a questa esperienza ci ha permesso di approfondire una realtà della nostra amata Argentina: quella di tante donne semplici e molto umili, che giorno dopo giorno affrontano la sfida della vita nella città e nei quartieri molto umili, con le loro gioie e le loro pene.
I poveri nella loro realtà quotidiana cercano di vivere, e in molti casi di sopravvivere. Nel lavoro del “cartonero” che fatica a vivere e a portare a casa il pane per la tavola, nell'atto e nel desiderio di impegno di superare le difficoltà di una madre di finire gli studi per avere un lavoro regolare (per avere uno stipendio), nella generosa condivisione della nonna in pensione con i nipoti, sapendo che non arriveranno a fine mese... ognuno di loro vive sapendo che "Dio provvederà", perché hanno interiorizzato e fatto propria questa preghiera ed è per questo che la dicono ogni giorno con totale fiducia. Questa esperienza diventa una forza vitale che li lancia nella lotta quotidiana per la vita. Ed è proprio in questo atto di cercare di vivere che essi cercano misteriosamente di essere più uniti al Dio della Vita che cammina con loro. I poveri sanno che se vivono è per pura grazia, perché Dio è con loro e viene in loro aiuto, è l'unico che non fallisce. E molto legato a questa fiducia cieca è anche l'amore di Maria, la madre dei poveri.
I poveri vivono anche una forte esperienza della croce, non hanno bisogno di cercarla perché la vita che vivono è spesso piena di croci che vengono da sole. Padre Tello capisce che "l'umiliazione della nostra povera gente, noi non la vediamo, perché siamo molto in alto, molto diversi; non vediamo come li umiliamo e li limitiamo. E la gente della nostra terra accetta questa umiliazione, questa limitazione; ecco cos'è la croce."
Possiamo allora dire che i poveri hanno un'esperienza di Dio, come vita e forza o lotta da superare, che riconoscono la Madonna come una buona madre che si prende cura di loro, li guida e li accompagna, e che per la grazia di Dio e l'amore di Maria possono portare la croce dell'umiliazione e della privazione di molti bisogni primari.
Per questo motivo, gli undici ritiri per uomini e donne offerti dalla Fondazione "Saracho" durante tutto l'anno, cercano di essere un momento di oasi per i poveri, un tempo speciale per uscire dalla routine, per portare la croce quotidiana e per andare all' incontro di Gesù e Maria.
Il ritiro delle donne è stato animato da una vera e propria équipe di donne, uomini e giovani, venuti da luoghi diversi per offrire e condividere con le donne e i loro figli. Una équipe che ha lavorato "con un cuore e un'anima sola" (At 4,32) per dare con gioia il meglio di ciascuno e ciò che hanno per i poveri.
Questi incontri hanno lo scopo di offrire alle donne di quartiere un tempo per se stesse e per i loro figli, affinché possano trovare un po' di pace e gioire della vita, per sentirsi assistite e amate dalla comunità. L'atmosfera di semplicità e fraternità li aiuta ad incontrare nuove persone e a dimenticare un po' i problemi quotidiani.
Circa 75 donne e circa 150 bambini hanno partecipato al ritiro. Provenivano da diversi quartieri, borghi e insediamenti di Monte Grande, Quilmes e Maquinista Sabio. Sono venuti a Lujan per trascorrere qualche giorno all'aperto e con le loro famiglie; per la prima volta molti di loro hanno potuto visitare la Basilica di Nostra Signora di Lujan; alcuni hanno chiesto di essere battezzati e di fare la prima comunione per ricevere il dono della grazia di Dio e per continuare la vita, che per molti è tanto difficile, ma ora con una forza speciale che viene da Lui.
Per concludere vorrei sottolineare una grande sorpresa e gioia: scoprire che queste donne vivono fortemente l'essere madri, madri non solo per DARE vita ma per CURARLA. Sono donne che, fin dall'infanzia, si prendono cura della vita dei più piccoli e, quando sono più grandi, di tutti i bambini del gruppo; si prendono cura della vita come meglio possono, cercando di fare del loro meglio, a volte in modo brusco, altre volte con qualche grido, ma sempre cercando di proteggere i più fragili. Sembra che il Signore abbia benedetto tutte loro con la grazia della gioia e della pace, e a noi ha aperto nuovamente il cuore e le orecchie per riconoscere che il regno continua a crescere, nella semplicità ma con una forza di vita che ci raggiunge soprattutto attraverso i piccoli e i poveri di oggi.
Suor Karina, Figlia della Croce,
Il 27 novembre 2019, abbiamo celebrato la festa di Nostra Signora della Medaglia Miracolosa nella piccola cappella del quartiere "El Ombu" di Boulogne. (Argentina).
Quando siamo arrivati nel quartiere, abbiamo trovato un'atmosfera di festa, dove tutti avevano cercato di mettere i loro doni al servizio dell'evento: alcuni preparavano striscioni e palloncini per decorare, altri il palco e gli strumenti per la musica. Si sentiva nell’ambiente la gioia per la nostra festa e, in verità, ci siamo sentiti comunità, come una grande famiglia.
Quando tutto era pronto, arrivò il momento della processione. Erano presenti il nostro caro Vescovo Monsignor Ojea, i sacerdoti teatini, la gente del quartiere e della nostra parrocchia, senza dimenticare le Figlie della Croce.
Siamo partiti dalla nostra Piccola Cappella con l'immagine della Vergine della Medaglia Miracolosa, e ci venne incontro l'immagine della Vergine del Fiume Bianco e Paypaya, venerata a Jujuy e particolarmente amata dalla gente semplice dei quartieri vicini. Abbiamo attraversato le strade animando la processione con musica, preghiere e applausi…
Il Vescovo procedeva benedicendo tutte le persone che andavano verso di lui. È stata una vera festa popolare!
Poi abbiamo avuto una bella Messa con molta partecipazione dei laici; un coro giovanile molto dinamico e gioioso ha animato la celebrazione e abbiamo anche goduto di una delicata danza nella presentazione delle offerte.
L'evento importante di questa celebrazione è stato "l'invio" dei laici, che durante tutto l'anno si sono preparati per continuare la missione pastorale delle suore nella Cappellina. Il Vescovo impose le mani su ciascuno di loro perché la forza e la gioia dello Spirito Santo li accompagni in questo compito, e consegnò loro una croce e una piccola Madonna come segno di questo impegno. È stato un momento commovente.
Alla fine si ringraziarono il Vescovo, i Padri Teatini, il Sindaco e i membri delle diverse comunità per la loro partecipazione alla celebrazione e per l'affetto dimostrato. Le suore hanno incoraggiato i laici "inviati" a continuare il loro compito con generosità, dando particolare attenzione a coloro ne hanno più bisogno, i prediletti di Gesù, e seguendo il suo esempio per avvicinarsi a loro con affetto, semplicità e rispetto.
Le Figlie della Croce che sono passate nelle comunità di Santa Rosa, Cristo Operaio e Medaglia Miracolosa, ringraziano per la semplicità, la generosità e l'apertura di cuore che la gente del quartiere ha sempre dimostrato durante i nove anni di presenza a Boulogne. Hanno ricevuto molto affetto e sono state sempre molto ben accolte.
Fedeli al carisma e alla missione di essere vicine ai piccoli e ai poveri di oggi, le suore hanno cercato di essere sorelle di tutti e di tutte. Oggi sono inviate a svolgere la loro missione pastorale in altri luoghi, ma continuano a chiedere allo Spirito di guidarle in questo cammino e che la Vergine Miracolosa le protegga sempre.
Figlia della Croce - 11 giugno 2019
Carissime sorelle e carissimi amici,
Il tempo dello Spirito si avvicina, la Chiesa presto celebrerà Pentecoste e, nella gioia di questa attesa, condivido con voi la vita e la missione in Burkina.
Ormai è passato più di un anno dal mio arrivo in Burkina. Con molto entusiasmo, ho cercato di integrarmi nella vita pastorale e sociale. Ogni giorno, si presenta la necessità di apprendere nuove conoscenze… una cultura, una lingua, uno stile di Vita Religiosa e tante altre cose. Rendo grazie al Signore per le persone che ha messo sul mio cammino per aiutarmi a comprendere e ad apprendere. Il cammino è lungo, ma noi andiamo avanti camminando.
In questo periodo, ho avuto a possibilità di condividere tempi di ritiro, di incontri fraterni, tempi di accompagnamento personale, di ascolto, di legami di amicizia semplici, lavoro svolto insieme con giovani e adulti di diversi gruppi della parrocchia. E con ciascuno di loro, ho imparato a scoprire la ricchezza di questa cultura. Sono stata ben accolta, curata e accompagnata da tutti, in un modo o in un altro. Questo fa parte fa parte delle caratteristiche di vita di questa città.
Ogni giorno, scopro anche una Chiesa dinamica, piena di vita, con tutta la forza di una evangelizzazione giovane. Nella nostra parrocchia, durante la Veglia Pasquale, abbiamo celebrato 207 battesimi di adulti, dopo tre anni di preparazione, e 103 battesimi nel giorno dell’Ascensione. Gli incontri di formazione, le celebrazioni, i pellegrinaggi, la preghiera del rosario, i tempi di fraternità e gli scambi con la nostra Comunità di Base, si susseguono e danno vita. La gente si impegna in una vita di fede. E la vita religiosa ha un bel posto.
Gli imprevisti e le sorprese non mancano mai!!! Una volta, a mezzogiorno, qualcuno ha suonato alla porta e quando siamo andate ad aprire, abbiamo scoperto una trentina di bambini dai 6 ai 9 anni. Ritornavano da scuola e passavano a salutare le suore… Passando volevano sapere se avevamo delle caramelle!!! Quel giorno faceva molto caldo, allora dopo aver preso un po’ d’acqua e mangiato delle caramelle, hanno continuato la loro strada verso casa. Una bella sorpresa e con tutta la semplicità dei bambini.
Un’altra sorpresa l’abbiamo ricevuta il primo aprile ed è stato un regalo molto originale: un riccio! Una persona vicina alla comunità l’ha trovato nel suo cortile ed è venuta ad offrircelo in segno di simpatia. È la prima volta che riceviamo un dono di questo genere. Mi piace molto!
Da febbraio, ho potuto riservare del tempo all’apprendimento della lingua locale. All’ombra di un manghié che ci protegge e con altri adulti, imparo il moré. Il mio accento è terribile ma dicono che in 2 o 3 anni, riuscirò a parlare perfettamente… Credo che me lo dicano per incoraggiarmi! In ogni caso, è uno spazio in cui ci divertiamo apprendendo ed è anche un luogo di incontro che apprezzo molto.
L’anno scolastico sta terminando, numerose attività sono già chiuse e lasciano il gusto della fraternità. Ed è così che con piacere attendiamo che il nuovo anno ricominci per poterci incontrare di nuovo. Per il momento però, aspettiamo la pioggia con impazienza (perchè la temperatura si abbassi un po’; ormai è da 8 o 9 mesi che non piove più), per poter cominciare a seminare. La gente vive di ciò che può raccogliere in questo periodo. Spero che, uest’anno, la raccolta sia buona perché tutti abbiano di che mangiare.
Queste sono alcune esperienze di vita quotidiana, semplici che mi rendono profondamente felice perché ciascuna, a modo suo, parla della presenza di Dio, fedele e discreto. Questo ci invita a donarci nei piccoli gesti quotidiani. Rendo grazie a Dio per la mia missione qui. Possa Egli continuare ad accompagnarci e a prendere cura di noi. E possano i nostri fondatori continuare ad indicarci come agire. Pregate molto per questo paese e per la pace qui.
In comunione con voi, vi abbraccio!
Suor Claudia