Filles de la croix Argentine

Fratelli e sorelle dei poveri
Mar 11, 2020

«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra,
perché hai nascosto queste cose ai sapienti
e le hai rivelate ai piccoli». Lc 10, 21

 

Dal 15 al 16 febbraio 2020, si è tenuto a Luján, Buenos Aires, il primo dei quattro ritiri annuali per donne offerto dalla fondazione “Saracho”. Partecipare a questa esperienza ci ha permesso di approfondire una realtà della nostra amata Argentina: quella di tante donne semplici e molto umili, che giorno dopo giorno affrontano la sfida della vita nella città e nei quartieri molto umili, con le loro gioie e le loro pene.

I poveri nella loro realtà quotidiana cercano di vivere, e in molti casi di sopravvivere. Nel lavoro del “cartonero” che fatica a vivere e a portare a casa il pane per la tavola, nell'atto e nel desiderio di impegno di superare le difficoltà di una madre di finire gli studi per avere un lavoro regolare (per avere uno stipendio), nella generosa condivisione della nonna in pensione con i nipoti, sapendo che non arriveranno a fine mese... ognuno di loro vive sapendo che "Dio provvederà", perché hanno interiorizzato e fatto propria questa preghiera ed è per questo che la dicono ogni giorno con totale fiducia. Questa esperienza diventa una forza vitale che li lancia nella lotta quotidiana per la vita. Ed è proprio in questo atto di cercare di vivere che essi cercano misteriosamente di essere più uniti al Dio della Vita che cammina con loro. I poveri sanno che se vivono è per pura grazia, perché Dio è con loro e viene in loro aiuto, è l'unico che non fallisce. E molto legato a questa fiducia cieca è anche l'amore di Maria, la madre dei poveri.

I poveri vivono anche una forte esperienza della croce, non hanno bisogno di cercarla perché la vita che vivono è spesso piena di croci che vengono da sole. Padre Tello capisce che "l'umiliazione della nostra povera gente, noi non la vediamo, perché siamo molto in alto, molto diversi; non vediamo come li umiliamo e li limitiamo. E la gente della nostra terra accetta questa umiliazione, questa limitazione; ecco cos'è la croce.

Possiamo allora dire che i poveri hanno un'esperienza di Dio, come vita e forza o lotta da superare, che riconoscono la Madonna come una buona madre che si prende cura di loro, li guida e li accompagna, e che per la grazia di Dio e l'amore di Maria possono portare la croce dell'umiliazione e della privazione di molti bisogni primari.

Per questo motivo, gli undici ritiri per uomini e donne offerti dalla Fondazione "Saracho" durante tutto l'anno, cercano di essere un momento di oasi per i poveri, un tempo speciale per uscire dalla routine, per portare la croce quotidiana e per andare all' incontro di Gesù e Maria.

Il ritiro delle donne è stato animato da una vera e propria équipe di donne, uomini e giovani, venuti da luoghi diversi per offrire e condividere con le donne e i loro figli. Una équipe che ha lavorato "con un cuore e un'anima sola" (At 4,32) per dare con gioia il meglio di ciascuno e ciò che hanno per i poveri.

Questi incontri hanno lo scopo di offrire alle donne di quartiere un tempo per se stesse e per i loro figli, affinché possano trovare un po' di pace e gioire della vita, per sentirsi assistite e amate dalla comunità. L'atmosfera di semplicità e fraternità li aiuta ad incontrare nuove persone e a dimenticare un po' i problemi quotidiani.

Circa 75 donne e circa 150 bambini hanno partecipato al ritiro. Provenivano da diversi quartieri, borghi e insediamenti di Monte Grande, Quilmes e Maquinista Sabio. Sono venuti a Lujan per trascorrere qualche giorno all'aperto e con le loro famiglie; per la prima volta molti di loro hanno potuto visitare la Basilica di Nostra Signora di Lujan; alcuni hanno chiesto di essere battezzati e di fare la prima comunione per ricevere il dono della grazia di Dio e per continuare la vita, che per molti è tanto difficile, ma ora con una forza speciale che viene da Lui.

Per concludere vorrei sottolineare una grande sorpresa e gioia: scoprire che queste donne vivono fortemente l'essere madri, madri non solo per DARE vita ma per CURARLA. Sono donne che, fin dall'infanzia, si prendono cura della vita dei più piccoli e, quando sono più grandi, di tutti i bambini del gruppo; si prendono cura della vita come meglio possono, cercando di fare del loro meglio, a volte in modo brusco, altre volte con qualche grido, ma sempre cercando di proteggere i più fragili. Sembra che il Signore abbia benedetto tutte loro con la grazia della gioia e della pace, e a noi ha aperto nuovamente il cuore e le orecchie per riconoscere che il regno continua a crescere, nella semplicità ma con una forza di vita che ci raggiunge soprattutto attraverso i piccoli e i poveri di oggi.  

Suor Karina, Figlia della Croce,