Filles de la croix

Spagna Ritorna in tutte le regioni

Terra Santa
Oct 20, 2023

TERRA SANTA: "CHE TUTTI SIANO UNA COSA SOLA, AFFINCHÉ IL MONDO CREDA".

In questo mese di ottobre, il mese del Rosario, abbiamo avuto l'opportunità di andare in pellegrinaggio in Terra Santa Lander e Javier, laici della Famiglia delle Figlie della Croce.

Il viaggio è stato confortevole, la partenza da Madrid con amici, il volo fino a Tel Aviv e l'arrivo a Nazareth, nostro primo punto di permanenza, è stato molto buono. Quella stessa notte abbiamo avuto l'opportunità (e il dono) di pregare nella Basilica della Natività, davanti alla grotta dove l'Angelo apparve a Maria, in quel rapporto intimo in cui lei disse "Sia fatta". Abbiamo potuto riaffermare: "Sono qui per fare la tua volontà". Sia la preghiera notturna, quasi in assenza di persone, sia l'Eucaristia e la visita del giorno successivo, ci hanno permesso di entrare in questo mistero gioioso e ci siamo chiesti come e quando il Signore ci appare, a cosa ci chiama....

La visita ai Luoghi Santi della Galilea (il Monte Tabor, dove Gesù si è trasfigurato, Tagba, dove ha compiuto il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci, il Primato di San Pietro, dove Gesù ha affidato a Pietro questa grande missione, Cafarnao, il monte delle Beatitudini...) ci hanno anche aiutato ad approfondire il messaggio di Gesù al mondo e, soprattutto, ai più semplici... Una menzione speciale, per il simbolismo del luogo e dell'incontro intimo con il Signore, all'Adorazione Eucaristica sul Mare di Galilea, in totale silenzio, sulla barca, con il movimento delle onde e la brezza piacevole…

Senza rendercene conto, arrivammo praticamente a Betlemme, la città dove è sempre Natale. E così è, abbiamo potuto constatarlo in modo eccezionale in un orfanotrofio diretto da tre Suore della Carità di San Vincenzo de' Paoli. Lì davvero nasce il bambino Gesù ogni giorno, come ha detto la suora che ci ha accompagnato. Un orfanotrofio dove abbiamo visto la barbarie di una legge insensata (la Sharia), dove le donne musulmane vengono decapitate insieme ai loro figli per non perdere l'onore della famiglia e, per evitare un simile crimine, vengono in questo luogo per praticare un parto cesareo in modo che il bambino possa vivere come la madre. Che esperienza intensa abbiamo vissuto, quegli occhi aperti che guardano fuori, quella tenerezza che nasce dall'amore e che trafigge il cuore! Insomma, è la tenerezza di Dio e del suo Amore incondizionato che risplende e si incarna. Morte e Risurrezione sempre di pari passo!

Il nostro pellegrinaggio è continuato e i giorni sono passati quasi senza che ce ne rendessimo conto, arrivando a Gerusalemme, passando per altri luoghi come Betania, Ain Karem... Gerusalemme, una città fortificata dove si respira e si percepisce l'atmosfera e la vita di Gesù mentre si cammina dal Monte degli Ulivi al Cenacolo, passando per la Via Dolorosa e il Santo Sepolcro.

Potremmo descrivere molti dettagli e sensazioni, ma vorremmo soffermarci sul Getsemani, dove abbiamo vissuto e condiviso, nell'intimità della notte, un intenso momento di preghiera, di stare e riposare nel luogo in cui Gesù ha provato l'abbandono, il tradimento e l'angoscia. Dopo questo momento di preghiera, di Adorazione, è emerso un sentimento molto profondo: un sentimento di conferma, di sapere che la nostra vocazione di servizio era presente in questo luogo e che ci lanciava a continuare a vivere la nostra vita insegnando, curando e vivendo in semplicità, l'amore e la dedizione agli altri.

Il viaggio continuava... Ma la realtà si impone: la guerra interrompe il pellegrinaggio. Momenti di incertezza e smarrimento, di nervosismo, ma anche di grande fiducia in Colui che è "la Via, la Verità e la Vita". Lo spettro del confinamento si ripresenta: dobbiamo rimanere in albergo per due giorni, senza poter uscire; è una raccomandazione che ci viene data e che rispettiamo. Il tipo di pellegrinaggio si è trasformato: le pietre erano fuori, i luoghi Santi, ma il mistero della morte e della Risurrezione erano con noi, nelle celebrazioni che abbiamo potuto tenere in albergo. "Per Cristo, con Lui e in Lui...".

Arrivato il lunedì della partenza, la sensazione era di tranquillità, di calma tesa in città, e pregando il Rosario ci siamo avviati verso l'aeroporto di Tel Aviv. Lì abbiamo avuto una sorpresa non tanto bella quanto inimmaginabile: è suonato l'allarme, l'aeroporto era sotto attacco e abbiamo dovuto correre in un bunker di sicurezza. Mentre prendevamo le valigie, suonava l'allarme e abbiamo subito sentito i missili cadere, abbiamo sentito diverse esplosioni senza sapere dove fossero caduti. Nervosismo, ansia, la morte poteva essere vicina e poteva accadere a noi, ma la grazia di Dio è più grande e non ci è successo nulla.

Queste sono solo alcune delle esperienze che abbiamo vissuto, ma ce ne sono molte altre che sono latenti nei nostri cuori e che avremo l'opportunità di condividere.

Un fraterno abbraccio,

PACE E BENE!

Javier Lizarraga e Lander Ugartemendia.