La nostra cara Suor Mari (La Regor, come ama farsi chiamare) ha molte cose da raccontare. La sua simpatia attira la gente come il miele attira le mosche.

L'estate scorsa, una famiglia basca di Ondarroa che, qualche anno fa, era andata a lavorare a Madrid, ha chiesto, nelle sue ultime volontà, che le sue ceneri venissero disperse nelle acque del fiume di Ondarroa, proprio di fronte alla casa dove abitava qualche anno fa, di fianco alla cappella del Cristo de la Piedad (Cristo della Pietà). Questa cappella è sotto la responsabilità di Suor Mari e di un membro di questa famiglia.

Il giorno in cui un membro di questa famiglia è morto, hanno chiesto che prima di gettare le ceneri nel fiume, le suore facessero una preghiera d’addio per il defunto, perché ritenevano che la cerimonia di gettare solo le ceneri nel fiume fosse troppo fredda.

Suor Mari ha chiesto al Signore di illuminarla, ha preparato un piccolo altare davanti al quale i parenti rimasti ad Ondarroa e quelli venuti da Madrid hanno cantato con le suore il canto: «TU CI AVEVI DETTO CHE LA MORTE NON È LA FINE DEL CAMMINO». In seguito la suora ha detto alcune parole sul senso della morte. I figli, commossi, hanno fatto lo stesso. I nipotini hanno versato tante lacrime per il loro «aitite» (nonno) deceduto.

Gli abitanti del villaggio hanno appreso ciò che era accaduto - le voci girano in fretta – e hanno chiesto a Suor Mari di celebrare i funerali del loro defunto. Con il suo carattere affabile, Suor Mari li ha informati che non era possibile, perché nella Chiesa, i funerali sono celebrati dai preti. Comunque sia, ha lasciato aperta la possibilità, in futuro, di gettare le ceneri del defunto nel fiume per le famiglie che lo desiderano, accompagnando questo rito con una preghiera.

Suor Mari non osa comunicare queste esperienze che solo Dio conosce, ma è bene farle conoscere perché testimoniano una vita consacrata al servizio delle persone che ama tanto, in una gioiosa vicinanza alla gente semplice.