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SUOR MARIA LAURA Figlia della Croce: UN RAGGIO DI LUCE
Jun 2, 2020

6 giugno 2000: Suor Maria Laura, in “uscita” per rispondere ad una giovane in difficoltà, è tradita e sacrificata a Satana. Lei saprà trasformare quella sera di tenebra in una meravigliosa esperienza di luce col suo: “Eccomi! Signore, perdonale”.

Avremmo desiderato celebrare il ventesimo anniversario di questo “passaggio di Dio a Chiavenna”, con un’elevazione spirituale che si ispirasse alle sette ultime parole di Gesù in Croce, ma la pandemia ha tutto sospeso.

Vogliamo ricordare, ora, Suor Maria Laura con le sue parole, le stesse che avevamo scelto per “attualizzare” quelle di Gesù Crocifisso.

Suor Maria Laura ha perdonato di cuore perché viveva quanto aveva scritto:

“Misericordia è l’identità di Dio che si manifesta in atteggiamenti di pietà, compassione, tenerezza, perdono, amabilità, benevolenza…”

“…Annuncerò ai ragazzi che credere in Cristo significa essere capaci di amare e di perdonare”.

Mons. Maggiolini, allora Vescovo di Como, aveva scritto: “Forse più di uno in cuor suo ha avvertito un segreto rimprovero a te, Suor Maria Laura, perché ti sei esposta al rischio e al pericolo quando era saggio e prudente starsene tranquilla nella tua casa.  Questi sono ragionamenti utilitaristi. La carità, invece, è paziente, è benigna… non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto…Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta… Una cosa è la prudenza e un’altra cosa è la tenerezza di chi dona senza riserve”.

E Papa Francesco ripete più volte:

“Usciamo, usciamo ad offrire a tutti la vita di Gesù Cristo…”

 Suor Maria Laura amava particolarmente Maria, la Madre addolorata, ai piedi della Croce. La contemplava:

“Maria, dal cuore trafitto, ai piedi della Croce, ha vissuto fino in fondo al suo umile posto, con una fede senza cedimenti. Ha compreso più di ogni altro il cuore di suo Figlio e in esso ci introduce. “.

“Come Maria ai piedi della Croce siamo chiamati ad essere accanto ai crocifissi del nostro tempo, per condividere, servire, evangelizzare le povertà che incontriamo sulla nostra strada”.

Anche lei ha conosciuto momenti difficili nel vivere la volontà di Dio. Scrive, infatti:

“Anch’io come Pietro sono tentata di dirti: “Non ti conosco” …Sì, preferirei conoscerti potente, forte, subito vincitore… invece bisogna attendere: una lunga attesa, un’attesa dolorosa che sa di sconfitta, insuccesso, fallimento, derisione, rifiuto. Faccio fatica ad attendere che tu sia vittorioso e vincitore in me”.

Il progetto di vita di Suor Maria Laura era: “Fare qualcosa di bello per gli altri”. Si è donata a piene mani a tutti, in modi diversi. Pochi mesi prima della sua morte aveva scritto:

“Essere disponibili a tutto per gli altri, sino a dare la vita come Gesù”.

 Ma un’attenzione particolare l’ha sempre riservata ai giovani. Per loro, infatti, si è donata fino alla fine.

Così parlava dei giovani:

“…poveri…Sì, perché spesso disorientati, sradicati, plagiati, che soffocano un grido di vita inespresso”.

“Sento l’urgenza di accompagnarli e chiedere aiuto a Gesù… non hanno punti di riferimento. Gesù, fa’ qualcosa. Facci capire in che modo essere la tua mano, il tuo gesto, il tuo prolungamento”.

Cosciente della sua povertà, spesso si abbandonava al Padre:

“Signore, prendi il poco che sono e la miseria che sono. Ti dono tutto, che non mi tiri mai indietro con la scusa comoda “non sono capace”. Per Te, per il Regno, per l’annuncio, io sappia dare sempre, dare tutto senza paura, senza vergogna, senza temere per il risultato o per la brutta figura. L’importante è dirti sì quando mi chiedi i miei 5 pani e i miei 2 pesci. Anche se gli altri non li apprezzano, anche se mi sembrano inutili”.

La sera di quel 6 giugno, Maria Laura ha squarciato quel tremendo buio con la forza della sua invincibile fede! Il suo volto “crocifisso” è un grido di luce e di vita lanciato al mondo.

Poco più di un anno prima della sua morte, Maria Laura affermava:

“Sentiamoci in cammino verso un amore che va oltre questa stessa vita, verso il Padre il cui sguardo si posa con tenerezza su ciascuno di noi”.

Ed ecco quanto abbiamo letto sugli appunti che Suor Maria Laura aveva lasciato sul tavolo della sua camera:

“Soprattutto viviamo nell’attesa della sua venuta finale, quando mi chiamerà in Paradiso”.

Da lassù, Suor Maria Laura, continua, a “fare qualcosa di bello” per tutti noi!

 

Sr. Beniamina Mariani,fdc