Filles de la croix Côte d'Ivoire

«Mettere la persona in piedi»
Jan 13, 2020

Nel cuore della regione del “Poro”, il Centro degli Handicappati Don Orione Antenna di Korhogo, accoglie con la loro famiglia, i bambini e gli adulti in situazione di handicap fisico, mentale o sensoriale, con lo scopo di aiutarli a fare un passo di più verso la loro autonomia fisica e intellettuale in vista di un loro inserimento nella società.

Da 25 anni, la missione del nostro Centro degli Handicappati Don Orione Antenna di Korhogo, continua con richieste che si diversificano e aumentano di anno in anno. Questo Centro è nato nel 1994 per iniziativa dell'unione delle religiose di Korhogo e affidata alla Congregazione delle Figlie della Croce da monsignor Auguste Nobou, vescovo della diocesi di Korhogo.

Negli ultimi anni abbiamo avuto la fortuna di avere l'aiuto di educatori venuti da due direzioni regionali dei ministeri per rafforzare l'équipe di loro competenza per poter accogliere e accompagnare sempre più bambini in educazione specializzata: i disabili intellettuali e i sordomuti.

Se aumenta il numero di bambini accolti e presi in carico, è perché c’è stato un grande lavoro di sensibilizzazione intorno all’handicap, cominciato fin dalle origini del Centro e anche prima. In effetti, molti bambini erano lasciati da parte, nascosti o accompagnati alla morte. Le famiglie si arrangiavano per farli sparire e morire perché, secondo la loro credenza, i bambini nati con un handicap erano considerati figli-serpenti, e facendo in questo modo favorivano il ritorno alla loro natura primitiva.

Allora, quando dopo 3 anni di domanda e di attesa, convinte che bisognava fare un passo in più nell’accoglienza delle persone in situazione di handicap e delle loro famiglie, il 24 ottobre 2019, abbiamo avuto una grande gioia: il Ministero del Lavoro e della Protezione Sociale, nelle mani del Ministro, ha firmato l'approvazione del nostro Centro: «per realizzare tutte le azioni necessarie per l'educazione dei bambini e degli adolescenti con disabilità».

Questo ci apre alla possibilità di fare convenzioni con diversi ministeri che ci permetteranno di rispondere meglio alle richieste sempre in aumento in tutti i settori, sia nella cura della salute fisica che nell'accompagnamento educativo di chi viene da noi.

Una nonna che era venuta ad affidarci la sua nipotina che, all’età di 4 anni non parlava, alla festa di fine anno ci disse la sua gioia: «Prima mia nipotina non parlava, ma ora parla il dioula, il sénoufo e il francese. Io non ci credevo, ma ora so che può imparare! Ringrazio gli educatori e il Centro!».

Allora in spirito di servizio a queste popolazioni di persone in situazione di handicap e alle loro famiglie così vulnerabili, vediamo che l’avvenire si apre con altre prospettive.

«Bisogna fare molto di più. Molto di più di quanto possiamo fare. Per cercare di fare abbastanza. Bisogna fare di più, ogni giorno, tutti i giorni…

Ogni amore seminato, presto o tardi, fiorirà!» (Raoul Follereau)