Filles de la croix Côte d'Ivoire

Una famiglia di tre gemelli
Jun 8, 2020

Il 26 aprile, sono arrivate da noi due donne che, inviate dal servizio sociale dell’Ospedale di Korhogo, chiedono un aiuto. Infatti, la loro sorella è deceduta una settimana dopo il parto nel quale ha dato alla luce 3 piccoli bambini nati prematuramente. Wandja, Finin e Lazeni, due bambine e un maschietto, avevano visto il giorno e, come dei fiori molto fragili, cominciavano a sbocciare...

Una delle bimbe aveva dalla nascita una gambina spezzata al di sotto del ginocchio. “È stato un incidente”, ha detto l’ostetrica che ha partecipato al parto. Per fortuna, la loro zia si è impegnata a divenire la loro nuova mamma affinché possano crescere... Ma i bimbi, troppo piccoli (circa un kg) erano rimasti all’ospedale presso il servizio neonatale, sperando che potessero aumentare di peso.

Allora, con Alphonse, il nostro collaboratore, abbiamo iniziato a dare il nostro aiuto ai bimbi e alla famiglia: contatto con l’ospedale, acquisto dei biberon, del latte, dei pannolini, dei medicinali, dei vaccini ecc.… del necessario per la protezione contro il Covid19 per il personale sanitario che lavora all’ospedale presso i nostri 3 bimbi. Si trattava di un urgente bisogno perché i bambini, che avevano ricevuta la vita dalla loro mamma, potessero sopravvivere e crescere con l’aiuto di chi si prenderà cura di loro.

Per questo ci siamo recate all’ospedale per conoscere i bimbi, vedere come e quando la piccola Finin potrebbe essere curata alla gamba spezzata e assicurarci che i tre bimbi fossero ben curati. Dopo un primo tempo di dimagrimento, i piccoli, a forza di cure, hanno iniziato a prendere un po’ di peso anche se Lazeni, il maschietto, restava in una situazione abbastanza critica. La gamba di Finin, finalmente è stata immobilizzata in modo da farla soffrire meno. Ci restava il dubbio sulla posizione che avrebbe potuto prendere in seguito il femore!

Dopo circa un mese, i gemellini hanno lasciato l’ospedale. Erano aumentati di ben 400 grammi e davano buoni segni di salute. Allora la nuova mamma è giunta al nostro Centro, accompagnata da altre due donne per mostrarci i bimbi e per ottenere il necessario per nutrirli e prendere cura degli stessi. Erano piccoli ma talmente belli, aprivano a poco a poco i loro occhi al mondo...

La zia è giunta una seconda volta la scorsa settimana dopo essere stata all’ospedale per un controllo. Aveva ricevuto in dono dall’Unicef dei “kangourou” per portarli ai 3 bimbi e per maggiore sicurezza ci ha chiesto di aiutarla sul come utilizzarli. Un’amica italiana vedendo la foto ci ha scritto: “Ma voi siete delle incubatrici umane!”

Ma la vita è fragile... Come un fiore che cerca di aprirsi, un grande colpo di vento lo fa cadere e appassire. Alla vigilia della Pentecoste, Lazeni, con una forte febbre, è passato all’altra riva ed ha raggiunto la sua mamma... C’è un angelo in più nel cielo!

Ma la storia non è finita. Wandja e Finin sono vivi e devono crescere! La loro nuova mamma conta su di noi per un aiuto concreto. Ed è grazie ai doni dei benefattori che noi potremo sostenerli.

Questi fiori hanno raggiunto il mazzo dei numerosi fiori presenti nel nostro giardino. Wandja e Finin hanno raggiunto Alassane, Fousséni, Nonlourou, Eléakim, Korotoum, Espérance e tanti altri...

La vita chiama! Questi due fiori si apriranno, lo speriamo!

Quanto a noi: la carità ci spinge!

 

Suor Giovanna e Suor Emmanuelle