Filles de la croix Burkina Faso

La situazione del Burkina
Mar 31, 2020

La situazione del Burkina in tempo di malattia del coronavirus

Il Burkina Faso si ritrova di nuovo in un’altra forma di terrorismo.

Un virus va in giro dappertutto nel mondo e tutti sanno il suo nome. Si chiama coronavirus. E per la cronaca, a un bambino della classe preparatoria della prima elementare è stato chiesto: "Perché non vai più a scuola?" "Perché c'è una malattia chiamata corona vacanza che ci costringe a stare a casa...” Rispose il bambino.

Ricordiamo che questo virus è apparso prima in Cina e poi in altri paesi che conosciamo. Nella nostra cara Africa, il Burkina Faso, lo vedevamo lontano, ne sentivamo parlare, senza immaginare che un giorno questo virus sarebbe venuto fino a noi. Ma ahimè, il virus si è invitato nel paese degli uomini integri. Un Paese che soffriva già del fenomeno reale del terrorismo. Con la questione del coronavirus, non è un'altra forma di terrorismo per il Burkina Faso?

 

Come è arrivato il virus in Burkina? E attraverso chi?

Come tutte sappiamo, dopo la Cina, il virus si è diffuso rapidamente in tutto il mondo, seminando il panico tra le popolazioni.

In Burkina Faso, i primi casi sono stati confermati il 9 marzo, facendo del Burkina Faso il sesto paese raggiunto nell'Africa subsahariana dopo il Camerun, il Niger, il Senegal...

Per i primi due casi, si trattava di una coppia che aveva effettuato un soggiorno in Francia, precisamente nella città di Mulhouse. Oggi il Burkina Faso registra più di duecento casi. Ad oggi, abbiamo registrato almeno sette morti, ma anche persone che sono state guarite. La situazione sta diventando drammatica. Il numero dei casi è in rapido aumento. Cosa fare?

Di fronte a questa pandemia, il Presidente del Faso Roch Marc, ha adottato misure precauzionali per cercare di fermare la diffusione del virus in Burkina Faso. Le misure adottate sono le seguenti: divieto di qualsiasi raggruppamento di più di 50 persone, l'introduzione del coprifuoco, la chiusura delle frontiere aeree e terrestri, la sospensione delle società di trasporto all'interno del Paese e, in questi ultimi giorni, la chiusura di tutti i mercati. Come in ogni altro luogo, tutte le nostre Chiese, le Moschee e i Templi sono chiusi, così come le scuole, dall'asilo fino all'Università. Tutto è rallentato.

Si avverte la paura dell’isolamento. La gente è preoccupata per la chiusura dei mercati. Alcune suore del noviziato, dopo essere andate al mercato prima della chiusura, hanno raccontato la seguente storia: Nei mercati è già una corsa contro il tempo. Tutti hanno fretta. Bisogna fare scorta per diversi giorni.

 

La voce della Chiesa del Burkina

 Anche la Chiesa del Burkina ha preso la sua parte di responsabilità in questa lotta contro il coronavirus. La situazione preoccupa tutti. In effetti, i vescovi della conferenza Burkina-Niger hanno dato direttive per una miglior prevenzione della malattia. Invitano pertanto tutti i fedeli cattolici, i sacerdoti, le persone consacrate e i laici ad osservare e rispettare le misure indicate dal Ministero della Salute, nonché le regole di condotta specifiche della Chiesa cattolica.

In seguito ci è stata proposta una catena di preghiera per affidarci alla Divina Misericordia, affinché il Signore ci preservi dai vari mali che minano le nostre società umane.

La comunità del noviziato al suo interno non è rimasta indifferente a questa situazione. Essa segue ugualmente misure precauzionali come tutti gli altri. Ciononostante, il 9 marzo ha accolto le novizie di ritorno dal loro stage in Europa. Poi, il 19 marzo, ha accolto anche suor Hélène Regionale dell'Africa che, dopo il Consiglio di Congregazione, non ha potuto tornare in Costa d'Avorio a causa delle misure adottate dalle autorità ivoriane in seguito alla malattia del COVID 19.

Nonostante tutto, la vita va avanti in modo diverso nella terra degli uomini integri. Questo non è un momento dello scoraggiamento, ma della preghiera e dell'umorismo. Il nostro aiuto è nel nome del Signore. La gente del Burkina Faso rimane fiduciosa e crede in un domani migliore.

In questo momento importante della Chiesa, la nostra fede cristiana è messa a dura prova. Siamo invitati a vivere ogni giorno “les déplacements”, a cambiare le nostre abitudini, i nostri comportamenti, a convertirci e ad accogliere l'imprevisto.  

In ogni periodo della nostra storia passata o recente condividiamo le sofferenze, le ansie, le paure... ma anche la fiducia certa che la risposta del Signore non tarderà a venire. (Messaggio dal Vaticano per tutte le persone consacrate).

Ogni giorno uniamo la nostra preghiera a quella della Chiesa universale per presentare al Signore l'intera umanità sconvolta da questa pandemia.

Che Dio ci ascolti e ci esaudisca.

Ouaga 26 Marzo 2020

Le Giovani Sorelle Figlie della Croce