La sera del 17 marzo 2020, le suore della comunità di Abidjan vivono un momento tranquillo di incontro con le suore venute da Khorogo: Emmanuelle e Janine. Fraternamente, condividono i progetti di ciascuna per i giorni che seguiranno: le procedure amministrative per le strutture sanitarie: il Centro Giubileo di Korhogo, la ripresa della scuola: il CELAF-Centro Lassalliano Africano, il ritmo quotidiano della missione: presenza comunitaria, permanenza in Vescovado per il segretariato, … In breve, tutta una lista di attività da svolgere. Ma tutt’a un tratto, dopo avere letto i suoi «sms»[1], Emmanuelle grida: «Ecco! Il governo ivoriano rivolge un comunicato stampa alla popolazione: si tratta della chiusura di tutte le scuole nell'ambito della prevenzione della diffusione del Coronavirus». Ed ecco che un semplice «testo» sconvolge tutta la lista dei nostri "Faremo questo, faremo quello"! Tutte le pratiche erano bloccate. Per fortuna Emmanuelle e Janine hanno trovato la possibilità del trasporto per raggiungere la loro comunità.
Abbiamo avuto la grazia di vivere l’Eucaristia fino al 19 marzo, giorno in cui le direttive delle autorità ecclesiastiche in relazione ai provvedimenti statali, annunciano la sospensione di tutte le attività pastorali della Diocesi. Ormai, quindi, sono sospese tutte le riunioni di più di 50 persone: riunioni di Preghiera, le Celebrazioni Eucaristiche con la partecipazione dei fedeli, gli incontri di catechesi e la Via Crucis. Nello stesso senso, i pellegrinaggi diocesani dei giovani e degli adulti, per il periodo della Quaresima previsti per domenica 22 marzo, sono stati annullati. Solo i ragazzi della Parrocchia Notre Dame de l’Espérance (circa 3000) hanno avuto la fortuna di partecipare sabato 14 marzo. Sabato 21, abbiamo osato esprimere un rammarico al Parroco..., se fosse possibile avere la Celebrazione dell'Eucaristia nella nostra Cappella la domenica. Questo ci è stato concesso e il Vicario è venuto a celebrare la Messa alla Comunità. Una suora della Congregazione di Nostra Signora di Evron si è unita a noi.
Molto presto dopo questi movimenti, la situazione sanitaria all'interno del paese si è evoluta: di 3 casi accertati a metà marzo abbiamo raggiunto gli oltre 80 ad oggi. Per fortuna finora non sono stati segnalati decessi, ma sono stati segnalati 3 casi guariti. Tuttavia, il governo non abbassa la guardia. Al contrario, ha rafforzato le misure per combattere la diffusione di Covid-19:
Per considerare la situazione economica della popolazione, che ha l'obbligo di lavorare, lo Stato ha deciso di mantenere la circolazione dei mezzi di trasporto pubblico come i taxi a pagamento, i “gbaka” (mini-bus utilizzati per trasportare parecchie decine di persone), i “woro-woro” (“covoiturage”). Questi mezzi di trasporto possono quindi circolare a condizione che il numero di passeggeri sia ridotto per rispettare una certa distanza. La cosa migliore è non averne bisogno !!!
Per quanto riguarda il lavaggio delle mani, è altamente raccomandato. In tutti questi sconvolgimenti sembra che cominci a mancarci qualcosa di importante: il sorriso "made in Costa d'Avorio" mimetizzato dalla maschera nasale, anch'essa altamente raccomandata!
Ma in mezzo a questi eventi sconvolgenti, sentiamo l'invito a onorare l'umile ambito della vita quotidiana[2]. Sì, queste realtà dell'ordinario ci sono rivelate e il Vangelo è molto eloquente in questi giorni di difficoltà, quando ci invita a vivere la piccolezza come luogo di vita: "Servo buono e fedele, … sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone”, Matteo 25, 21.
Le piccole cose da vivere in questi giorni in terra ivoriana?
Dobbiamo accettare di vedere la vita diversamente attraverso la malattia dovuta al Coronavirus.
Dobbiamo ritrovare nell’ «isolamento» la novità e l’attualità del Vangelo. Seguendo l’esempio del figlio prodigo, la Buona notizia ci invita a «rientrare in noi stessi», Lc 15, 17 per ritornare all’essenziale, per restituire alla nostra consacrazione la serietà dell'impegno battesimale.
Sì, accogliamo con riconoscenza le parole di Suor Susana: «Siamo davanti ad un’opportunità privilegiata… per ritornare all’essenziale di ciò che è umano e dell’umanità… per trovare nuovi punti di riferimento e nuovi cammini di felicità… e domandare la grazia e la saggezza di un nuovo inizio».
La grazia delle Spirito Santo possa rivelarci che ciò che noi viviamo come giorno di sofferenza resta invincibilmente “tempo di promessa e di speranza”[4].
Le sorelle della comunità di Abidjan
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[1] Short messaggio servizio o minimessaggio.
[2] Prefazione, d’Anne Pelletier in Baptisés dans le feu, Christus de Dolores ALEIXANDRE.
[3] La Congregazione delle Figlie della Croce, La Fondatrice, Il Carisma, éd. Du Signe, p. 4-5.
[4] Prefazione, di Anne Pelletier in Baptisés dans le feu, Christus de Dolores ALEIXANDRE.